Cari editori il fatto positivo della campagna pubblicitaria di #VanityFair con le copie omaggio, grazie alle "card" allegate alle copie omaggio arrivata in cassetta delle lettere, è che non hai reso, visto che la quantità distribuita è sempre la stessa. Quello negativo è che uscendo al mercoledì non arrivi al sabato, dove l'affluenza ai negozi con relativo impulso allo shopping è maggiore e quando i clienti abituali te lo chiedono sono costretti a ripiegare alla concorrenza, visto che la loro rivista è esaurita. Ottima strategia non c'è che dire.
Edicola Grigoletto Enrico
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sabato 28 settembre 2013
Riflessione gratuita per gli #editori che mi leggono #VanityFair
Cari editori il fatto positivo della campagna pubblicitaria di #VanityFair con le copie omaggio, grazie alle "card" allegate alle copie omaggio arrivata in cassetta delle lettere, è che non hai reso, visto che la quantità distribuita è sempre la stessa. Quello negativo è che uscendo al mercoledì non arrivi al sabato, dove l'affluenza ai negozi con relativo impulso allo shopping è maggiore e quando i clienti abituali te lo chiedono sono costretti a ripiegare alla concorrenza, visto che la loro rivista è esaurita. Ottima strategia non c'è che dire.
venerdì 27 settembre 2013
Il personaggio del giorno: Gianluca Miniscalco ha appena cercato di accaparrarsi il mio voto
GIANLUCA MINISCALCO, SINDACO DI PADOVA!
Capitano quelle sere che ti ritrovi a camminare per strada, solo, in una Padova deserta. Con la stazione alle spalle, percorro via Trieste, per poi guadagnare il Listòn, con le sue vetrine dall’aria già vagamente natalizia, e mi fermo a leggere gli annunci abusivi attaccati maldestramente a lampioni decrepiti.
Accanto alle consuete offerte di lavori domestici, appelli alla riunione del popolo moldavo e profili di badanti referenziate, c’è lui. Miniscalco Gianluca. Si candida alla carica di sindaco di Padova, con l’umiltà di perseguire l’impresa dal basso, parlando alla gente comune: quella che, per strada, si incanta a leggere i manifesti. Per quanto palesemente visionario, sembra pragmatico : nessun cenno autobiografico, se non il sostegno di un non meglio specificato “amico di Maserà”, che gli attribuisce un serio “sentimento politico”.
Forse per lui parlano i fatti, il programma. Parte già bene – penso – considerando la propensione dei componenti del nostro Olimpo politico a parlarsi addosso e di se stessi, ciascuno intento a coltivare il proprio ego e ad ammiccare all’elettorato come fossero rockstar.
Ed eccolo il programma, ingenuo e bellissimo, incentrato sulla sicurezza, come da tempo è di moda nelle nostre città: “combattere la criminalità organizzata e l’accatonaggio, cioè quelli che fanno criminalità chiedendo l’elemosina; combattere lo spaccio di droga e la prostituzione, e il ricavato sia devoluto in opere sociali, regolarizzazione dei venditori abusivi”. Il tutto tramite il massiccio impiego di “telecamere collegate alla centrale di polizia”.
Ma non si ferma qui, perchè il manifesto vanta tre titoli: sicurezza, efficienza strutture, rispetto e accoglienza: eccolo allora offrire lavori socialmente utili per i disoccupati e promettere la ricostruzione di fognature e l’asfaltatura di strade, e addirittura bizzarri uffici comunali con orari “diversi tutti i giorni”.
Insomma, l’imitazione in buona fede di mille programmi leghisti, unita all’attenzione per le piccole e grandi difficoltà quotidiane di un normale cittadino. Ma non solo, perchè nel suo manifesto corre anche la voce “rispetto e accoglienza”: desidera infatti una comunità aperta all’accoglienza, seppur quest’ultima sia oculatamente bilanciata dalla clausola “nel rispetto delle leggi vigenti“. Bisogna promuovere l’integrazione etnica, specialmente rumena e moldava, addirittura anche attraverso strutture di incontro, quali i luoghi di culto.
Eccolo: nonostante l’inesperienza, il candore, e forse anche una forte vena di follia, un anonimo volantinatore, in un Veneto da decenni consapevolmente stimolato a dare il peggio di sè da un’astuta congerie di politicanti, è riuscito proporre meglio di quasi un’intera classe politica. La sicurezza, ma anche l’integrazione. Il controllo, le videocamere, ma anche le moschee.
Probabilmente il programma politico di un folle, che però riesce ad avere più buon senso di chi, le moschee, nemmeno voleva sentirle nominare, e ne esorcizzava la costruzione portandovi, sul luogo, maiali al guinzaglio. “(…) Costruire case per chi vuole ricominciare da zero, riparando ai propri errori”. In bocca al lupo, Gianluca Miniscalco!
lunedì 16 settembre 2013
venerdì 13 settembre 2013
Sigarette Elettroniche in edicola
Mi trovo in sintonia con il mio collega di Padova (Ettore Toniato) il quale è in forte disaccordo con un articolo comparso su ultimo "nuove dall' edicola" nel quale si sponsorizzano varie convenzioni con produttori di sigarette elettroniche.
Riteniamo che le convenzioni per le sigarette elettroniche in questo momento ( già tardi bisognava farle 2 anni fa e non ora ) siano sbagliate, ANZI DANNOSE in quanto a gennaio non potremo più venderle.
Il mio collega ha contattato direttamente l'associazione produttori fumo elettronico e gli hanno confermato che da gennaio 2014 è quasi sicuro che il 95% dei negozi di sigarette elettroniche chiuderanno in quanto i liquidi contenenti nicotina passeranno sotto farmacia e tabaccheria per effetto della nuova legge europea, senza dimenticare che dalla stessa data inizieranno ad essere applicate le accise del 58% e cambierà anche il modo di tenerne la contabilità.
Tra l'altro chiaramente hanno detto che non muoveranno un dito per salvare il canale di vendita in edicola in quanto, noi giornalai, non abbiamo investito come i negozi.
In primis battaglieranno per salvare i negozi ma partono già con la certezza di aver perso.
Riteniamo che le convenzioni per le sigarette elettroniche in questo momento ( già tardi bisognava farle 2 anni fa e non ora ) siano sbagliate, ANZI DANNOSE in quanto a gennaio non potremo più venderle.
Il mio collega ha contattato direttamente l'associazione produttori fumo elettronico e gli hanno confermato che da gennaio 2014 è quasi sicuro che il 95% dei negozi di sigarette elettroniche chiuderanno in quanto i liquidi contenenti nicotina passeranno sotto farmacia e tabaccheria per effetto della nuova legge europea, senza dimenticare che dalla stessa data inizieranno ad essere applicate le accise del 58% e cambierà anche il modo di tenerne la contabilità.
Tra l'altro chiaramente hanno detto che non muoveranno un dito per salvare il canale di vendita in edicola in quanto, noi giornalai, non abbiamo investito come i negozi.
In primis battaglieranno per salvare i negozi ma partono già con la certezza di aver perso.
Sgarbato
Come si fa a non esserlo? Ti alzi alla mattina alle cinque meno un quarto per lavorare e incappi subito nel IlGiornale che ha un inserto contabilizzato come omaggio, ma con su scritto che costa trenta centesimi più il prezzo del quotidiano, il mese scorso era così infatti, mentre il mese prima, ancora come questo. In balia di questo dubbio Amletico prosegui nel controllo la merce arrivata e incappi su Confessioni donna, mai venduta una copia, me ne danno sempre due copie e due ne rendo, oggi quattro!! Mi chiedo in base a che ragionamento viene fatta questa distribuzione, per non perdere tempo la classifico in "random", proseguo nel controllo e vedo Chi in cut-price, questa rivista va in cut-price una settimana si e due no e il mio umore è sempre peggio. Arrivi alla DeACollection che continua imperterrita a distribuire fesserie come fossero pubblicazioni mensili raggirando l'accordo (grazie a un opuscoletto dentro alla bustina), sebbene scaduto e mai rispettato, e rifilandotele a una scontistica errata e non puoi rifiutarti di tenerle finché l'editore non le richiama. Finita la "spunta" una nota positiva dalle ceste non manca nulla, ma questa positività non è sufficiente a lenire il malumore che hai accumulato già alle nove di mattina. Quindi quando arriva un cliente che ti chiede una rivista in cut-price è difficile non essere scortesi nelle risposte, anche perché questa cosa dura da troppo tempo e tutti i giorni.
mercoledì 11 settembre 2013
La pigrizia andò al mercato ed un cavolo comprò....
C'è chi si ostina a non utilizzare le isole ecologiche per smaltire TV, sedie, frigoriferi, forni a microonde, ecc. Prendono e portano tutto al più vicino cassonetto e lo appoggiano lì, erroneamente convinti che l'operatore del camion dei rifiuti scenda e li carichi sul camion portandoseli via. E pensare che è una procedura così semplice anche per un pigro, basta chiamare l'apposito numero, se non si ha voglia di andare alla isola ecologica più vicina, e gli addetto, nei giorni prestabiliti, passano a ritirare a domicilio il materiale. Lo stesso vale per il "verde": distribuiscono gli appositi bidoni gratuitamente, uno per ogni unità abitativa, basta andarseli a prendere e una volta riempiti con un semplice sms comunicarlo alla nettezza urbana che passa e lo svuota. Non possiamo lamentarci del degrado e non fare nulla per contrastarlo.
sabato 7 settembre 2013
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